Miele

Se è vera l’affermazione secondo la quale “il miele è il prodotto della trasformazione del nettare dei fiori ad opera delle api”, è altrettanto significativo che la bontà di un miele dipenda dalla salubrità dell’ambiente in cui vivono questi insetti e dal lavoro e dedizione di chi li alleva e cura. Negli ultimi anni, con l’avvento di nuove malattie, parassiti e predatori, il mondo dell’apicoltura si è trovato ad affrontare crescenti difficoltà. Le api, notoriamente indispensabili alla vita sulla terra, sono sensibilissime all’uso di qualsiasi sostanza chimica, per questo l’approccio, fino ad oggi ampiamente tollerato nell’uso di prodotti fitosanitari per la lotta antiparassitaria, è profondamente mutato. Nella consapevolezza che la nostra attività apporta benefici all’intero ecosistema, non prescindiamo mai dal nostro intento principale che rimane quello di rispettare l’ambiente e, proprio in questa ottica, trattiamo le nostre piccole amiche. Seguite in ogni periodo dell’anno, durante tutto il ciclo vitale di ciascuna colonia, prima col risveglio primaverile (nel momento in cui la regina insieme alle operaie ricomincia a deporre uova), poi quando inizia la raccolta, passando per l’immagazzinamento nei melari e la loro opercolatura, fino al nuovo invernamento. Le api necessitano di controlli continui per l’eliminazione dei parassiti (varroa), rigorosamente effettuati con metodi presi dall’apicoltura biologica. Hanno bisogno che gli si fornisca acqua in estate e nutrimento di “soccorso” prima dell’inverno se scarseggiano le fioriture. Soltanto alla fine, nel rispetto dei cicli vitali, senza sfruttare in maniera eccessiva le instancabili lavoratrici, arriva il momento in cui raccogliamo i frutti del loro operato e portiamo i melari nel nostro laboratorio dove avvengono: controllo di umidità (con eventuale ulteriore deumidificazione in cella) disopercolatura, smielatura, filtrazione, decantazione nei maturatori ed invasettamento.

Forse non tutti sanno che…

Il miele può cristallizzare e ci sono mieli che lo fanno in breve tempo mentre altri si conservano allo stato liquido più a lungo (come quelli di acacia e di castagno). Esiste un processo per riportare il miele allo stato liquido che si chiama “pastorizzazione” questo però, portando la temperatura del prodotto oltre i 45°C, lo danneggia e compromette la gran parte delle proprietà. I mieli che trovate nella grande distribuzione subiscono spesso questo genere di procedimento, noi preferiamo non fare niente in modo da poter offrire un prodotto praticamente immutato dall’uscita dall’arnia. Un miele che potrete usare per dolcificare, oppure su una bella fetta biscottata, o ancora per gustare un saporito formaggio… senza dimenticare che questo prezioso alimento può essere impiegato in mille altre gustose preparazioni. Non ci credete? Chiedeteci le ricette.